mercoledì 30 novembre 2011

Ego frantumato: boom.


psicopatici ingurgitano psicofarmaci
matti malati deviati scoppiati
bende sudicie di sangue
croste nere sulla testa pelata
barelle strappate stampelle rotte
i topi allucinati che cenano in corsia
e le siringhe sporche infette schifose
che rotolavano nel pozzo della follia
GIOCAVANO A BOWLING CON DEI FETI, CRISTO!

dimentica e corri via lontano,
c'è un cielo grigio che ti aspetta.


                                                                              "Perché voler curare la nostra malattia?
                                                                               Davvero dobbiamo togliere all’umanità
                                                                               quello ch’essa ha di meglio?"

                                                                                                                  Italo Svevo, matto.

Untitled #6

ed io che sto a guardare e rido,
di che rido?
io che di nascosto vivo,
io non vivo che nascosto
e ho un po' più di anni
ma non so che cosa invidio.

martedì 29 novembre 2011


la soddisfazione
del sorriso.
la pace
del vento
fuori
dalla finestra.
e lontani
tutti
gli altri.


"chi tollera i rumori è già un cadavere."

sabato 26 novembre 2011

 
"Vergognati.
Non dei soldi che hai,
ma di quanto li hai spesi male,
in biglietti del treno
per andare a litigare."
                                                 i cani.

all'epoca dei cani randagi
e degli aperitivi lunghi
non c'è santo che tenga
di fronte all'occhiale di moda.

per quando i tuoi amici ti scopano
e tu lo gridi a braccia larghe
nei corridoi della scuola
perché la foto deve venire meglio.

finisci presto i soldi
per il fumo di un tunisino
più schivo dei tuoi occhi
la domenica mattina.

martedì 22 novembre 2011

Le scorciatoie

gli uccelli di carta ci inseguono
nelle ore più calde del giorno
non ci danno aria
non ci danno denti
con cui mordere le labbra dei passanti.

i malvagi curatori del volto
corrodono con uno sguardo sensuale
la maschera dello specchio
lusingato
esterrefatto
frantumato.

e il naso che ti cola come la luna
il trucco sfatto come i tuoi occhi
il vento su una candela
che non si spegne più.


"la disperazione è una forma superiore di critica. per ora, noi la chiameremo "felicità", perché le parole che voi adoperate non sono più "parole", ma una specie di condotto attraverso il quale gli analfabeti hanno la coscienza a posto"

lunedì 21 novembre 2011


pesante la notte delle parole
pesanti gli occhi
e le borse dei preti.
ed un branco incolto
sparso e marcio
a gridare il non senso
d'un senso mancato.

e sempre la luce
che corre dal vento di londra
e si bagna di verginità
nel ventre d'un bambino.

poi le sambe dei nostri nuovi corridori
le rincorse al contrario per sembrare diversi
ed un colore troppo forte per i nostri pensieri.
meglio galleggiare in un tunnel triste
di bar disperato bruciato scolato.

finisce sempre con una rissa sul retro, cazzo.
non puoi mica farci molto:
o rischi, o sorridi sangue scuro.



"La maggior parte della gente non capisce come altri possano soffiarsi il naso
in un modo diverso dal loro"

domenica 20 novembre 2011

Contro la seduzione

Non vi fate sedurre;
non esiste ritorno.
Il giorno sta alle porte,
già è qui vento di notte.
Altro mattino non verrà.

Non vi lasciate illudere
che è poco, la vita.
Bevetela a grandi sorsi,
non vi sarà bastata
quando dovrete perderla.

Non vi date conforto;
vi resta poco tempo.
Chi è disfatto, marcisca.
La vita è la più grande:
nulla sarà più vostro.

Non vi fate sedurre
da schiavitù e da piaghe.
Che cosa vi può ancora spaventare?
Morite con tutte le bestie
e non c’è niente, dopo.


                                      Berthold Brecht, 1918

mercoledì 16 novembre 2011

Untitled #5



la nostalgia di un pianto fresco
il rimedio ad un proiettile
perfora e scolpisce
grida e sanguina

era tutto nato così
tra le braccia di una madonna
la pietà d'un relitto di cristo
ma senza mantello



"when love,love will tear us apart again"

martedì 15 novembre 2011

Untitled #4


I
L'omicidio distratto
perso
annientato
nelle vette dei nostri sguardi.

al mercato del domani
ho comprato una scatola di cielo
in modo che possa non finire mai.

e la sera che sa di abito
nei tavoli bianchi col farfallino.
magari potesse volare,
diceva il cane dei vicini.


II
salute a voi, matti disperati.
io mi bevo le vostre risate
mi asciugo con le vostre parole
non importa il bambino che piange
come un sottofondo.

timo, rabarbaro, coriandolo.
barba crespa
di corsa, armati fino ai denti,
attenti
distratti.


"Indra non esiste!
chi mai lo ha visto?
chi è colui che noi celebriamo?"

domenica 13 novembre 2011

Untitled #3


Che poi è un attimo, no?
Guardi fuori dalla finestra e ti investe un treno di immagini.
Talvolta ricordi o pianoforti scordati o attori disperati o sogni in bianco e nero.
Oppure un attesa che muore in un salone illuminato.
Vestito lungo, leggero, svelto.
Cilindro lucido, sguardo elegante, faccia di culo.
Vabbè fa lo stesso, io cammino bene anche qui
- non importa, alla fine, quanto.
E se fosse un negozio di giocattoli o il carretto dello zucchero filato o il bastone del contadino?
Oppure un viaggio troppo complicato, quasi esagerato nella sua surrealtà.

"Sopra la realtà".
Curioso, non trovate?
Io direi quasi un pregio, un vezzo, un vanto sterile. Per gli altri.
Nulla di più bello che ciondolare a gambe molli sopra le nuvole
e guardare le teste arruffate, curate o pelate di quelli di sotto.
Curioso, assolutamente curioso. E forse inquietante.

Ecco.
Inquietaudine e curiosità.
E le porte si spalancheranno
davanti ai vostri piccoli e lucidi occhi.

mercoledì 9 novembre 2011

I brividi


Nella notte, nella nebbia
si perdono quelle luci di vapore
e il tocco perfetto
variabile
leggero
pesante
deciso
accarezzato.

Fili luccicanti
e le lacrime dolci
di mio padre.

Grazie per i brividi
la pelle d'oca
e gli occhi umidi
di felicità
e d'amore.
E di musica.

martedì 8 novembre 2011

Untitled #2


Diluvia ininterrottamente ormai da due giorni.
Tra libri, thè caldo e fumo denso
passa il tempo in questo autunno morto.

Per la strada c'è odore di bufera
il vento sa di forte.
Chi dipinge gli specchi
di domani?

lunedì 7 novembre 2011

Untitled #1

"mentre parecchi facevano l'università
alcuni si impiccavano in garage
lasciando come ultime volontà
le poesie di Vian"
                                          Vasco Brondi, poeta periferico.


provo a tamponare le mie parole, stanche o avide che siano,
su questo blog.
non mi aspetto nulla, non c'è nulla da aspettarsi.
e la televisione accesa
le troppe parole inutili
le troppe ombre corte
e i polmoni pesanti.

provo a dire qualcosa,
giusto per svuotarmi ogni tanto
per ricordare
per non ricordare.

provo a pensare il vento
e le gocce di pioggia
e le foglie morte
e la notte.
la mia notte.

è una raccolta di deliri,
niente più.