domenica 13 novembre 2011

Untitled #3


Che poi è un attimo, no?
Guardi fuori dalla finestra e ti investe un treno di immagini.
Talvolta ricordi o pianoforti scordati o attori disperati o sogni in bianco e nero.
Oppure un attesa che muore in un salone illuminato.
Vestito lungo, leggero, svelto.
Cilindro lucido, sguardo elegante, faccia di culo.
Vabbè fa lo stesso, io cammino bene anche qui
- non importa, alla fine, quanto.
E se fosse un negozio di giocattoli o il carretto dello zucchero filato o il bastone del contadino?
Oppure un viaggio troppo complicato, quasi esagerato nella sua surrealtà.

"Sopra la realtà".
Curioso, non trovate?
Io direi quasi un pregio, un vezzo, un vanto sterile. Per gli altri.
Nulla di più bello che ciondolare a gambe molli sopra le nuvole
e guardare le teste arruffate, curate o pelate di quelli di sotto.
Curioso, assolutamente curioso. E forse inquietante.

Ecco.
Inquietaudine e curiosità.
E le porte si spalancheranno
davanti ai vostri piccoli e lucidi occhi.

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